Cassils: oltre l'arte, una ricerca del sé
Esplorando il corpo, la violenza e l'identità di genere attraverso la performance art
Chi è Cassils?
Cassils è un artista transgender (nato a Montreal, Quebec, Canada, attualmente vive a Los Angeles) che fa del proprio corpo la materia e il protagonista delle proprie performance quasi scultoree. Il modo in cui si approccia all’arte performativa è nel mettersi alla prova, arrivando a sfidare la morte: Cassils è stato dato alle fiamme, ha sopportato stati quasi ipotermici e ha subito radicali cambiamenti di peso in uno sforzo estremo per portare avanti le sue idee appassionate sulle questioni di genere, sull’autonomia e sull’empatia. "Vedo il mio corpo come un materiale, proprio come la pittura o l'argilla". Cassils è di genere non conforme, transmascolino e usa i pronomi singolari di “they”.
L'arte di Cassils esplora le storie della violenza, della rappresentazione, della lotta e della sopravvivenza LGBTQIA+. Per Cassils, la performance è una forma di scultura sociale: partendo dall'idea che i corpi si formano in relazione a forze di potere e aspettative sociali, il lavoro di Cassils indaga i contesti storici per esaminare il momento presente. La sua arte prende ispirazione dal Femminismo, dall’arte concettuale, dall’ estetica maschile gay, dai film di Hollywood e dalla body art. L'artista ha esplorato molte forme d'arte e mezzi, come le performance dal vivo, la scultura, la fotografia, il suono, il film. Cassils ha ricevuto diverse importanti borse di studio, come la borsa di studio Guggenheim, molto conosciuta negli Stati Uniti, o come la borsa per artisti visivi della California Community Foundation (2012) e molti altri ancora, grazie alle quali ha potuto approfondire la sua ricerca artistica e concentrarsi sulla rappresentazione di genere e sulla violenza, temi molti cari all’artista.
Alcune opere
Una delle opere più famose di Cassils è "Becoming an Image": in questa performance/ scultura l’artista prende a pugni un blocco di argilla che pesa quasi una tonnellata. Questa performance, illuminata solo dal flash di un fotografo, aveva come intenzione quella di stampare immagini violente sulla retina dello spettatore, sconvolgendolo ad ogni nuovo flash.
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Altra opera significativa che descrive il mondo della violenza è 103 Shots. Il cortometraggio prende come riferimento un episodio reale: la sparatoria di massa al nightclub Pulse di Orlando in Florida (strage commessa da Omar Seddique Mateen, secondo alcune ipotesi, col movente dell’omofobia). L’artista rimase colpito dalla testimonianza di uno dei sopravvissuti, un uomo che ha affermato che uno dei motivi per cui non ha reagito immediatamente agli spari è stato perché inizialmente li aveva scambiati per rumori celebrativi di "fuochi d'artificio o scoppio di palloncini". Prendendo questa narrazione come punto di partenza per 103 Shots, un cortometraggio girato al San Francisco Pride con l'aiuto di oltre 200 volontari, il filmato presenta immagini in bianco e nero di una serie di coppie amorose e di coppie di amici che fanno scoppiare un palloncino tra i loro corpi con la pressione di un abbraccio; la colonna sonora è stata creata utilizzando registrazioni di palloncini che scoppiavano in una stanza di cemento.
Il film fa riferimento allo stile visivo della campagna "Kissing Doesn't Kill" di Gran Fury (azione artistica politica che, attraverso strategie pubblicitarie e mediatiche per raggiungere un vasto pubblico, dava informazioni sull'AIDS, cercando di abbatterne i pregiudizi) e alla tipografia caratteristica di Queer Nation: un collettivo fondato nel 1990 a New York da attivistə provenienti da ACT UP che, inizialmente, si adoperò per lottare contro la violenza pubblica ai danni sia delle comunità LGBTQ sia delle persone sieropositive. Le azioni pubbliche, gli slogan e i comunicati del collettivo furono caratterizzati fin dall’inizio da linguaggi fortemente non rassicuranti, provocatori e volutamente in rotta contro le derive normalizzanti e perbeniste di una parte dell’attivismo LBGT di allora. I volti dei partecipanti al film presentano di volta in volta affetto, sorpresa, dolore, disagio e risate; ogni abbraccio è una messa in scena minore dell'effetto disorientante della violenza nello spazio dell'intimità. Il film, 103 Shots, è stato distribuito nella sezione Queer Voices dell'Huffington Post.
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Punti di contatto
- Tiresia per Cassils -
Tiresias (Immagine 1) è una performance durante la quale Cassils fonde una scultura di ghiaccio maschile greca neoclassica con il solo e puro calore corporeo.
La figura mitologica di Tiresia, noto come profeta cieco di Tebe, fu trasformata da uomo in donna per sette anni. Premendo il suo corpo contro il torso di ghiaccio, Cassils dimostra sia l'instabilità del corpo, che il desiderio di un certo fisico insostenibile. Riformulando il mito di Tiresia come una storia di resistenza e trasformazione, Cassils mette in atto la determinazione necessaria per persistere nel punto di contatto tra maschile e femminile.
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Curiosità
Cassils ha collaborato con Lady Gaga alla realizzazione del video “Telephone”, dell’esperienza l’artista racconta: “Non ero un grande fan di per sé, ma il mio background e la mia formazione sono come artista, e ho notato che stava portando molti elementi di performance art nella sua pratica culturale pop. Ha fatto riferimento a persone come Leigh Bowery e performance femministe, quindi ne ero consapevole, ed è quello che ha attirato la mia attenzione su di lei più di ogni altra cosa, così come il fatto che stesse facendo qualcosa di diverso e si presentasse in modo diverso dalle altre pop star che sono state in giro negli ultimi tempi. Sono stato scritturato perché lavoro come personal trainer. Gestisco la mia attività di appalto indipendente in una palestra gay a Silver Lake. C'è una donna nella mia palestra di nome Dallas, aspirante attrice, che era stata chiamata per interpretare una delle guardie. Mi ha chiamato dal casting e ha detto che erano alla disperata ricerca di bodybuilder. Quindi sono andato giù e ho fatto un'audizione a un certo punto è comparsa Gaga e mi ha semplicemente chiamato e chiesto di interpretare la sua ragazza e ha detto: <<OK, sarai la mia ragazza in prigione, verrai da me, e vorrei che mi toccassi in modo inappropriato>>. [Ride] Siamo semplicemente partiti da lì.”
A cura di Federica Laura Manna
Fonti:
https://www.nytimes.com/2015/11/19/arts/international/cassils-a-transgender-artist-goes-to-extremes.html
https://www.cassils.net/cassils-artwork-tiresias
https://www.cassils.net/
Approfondimenti:
Curiosità:
https://www.out.com/entertainment/interviews/2010/03/15/heather-cassils-lady-gagas-prison-yard-girlfriend